Agli inizi del 1900, una curiosa moda si diffuse in America del Sud: passeggiare con i capibara al guinzaglio. Questi grossi roditori, originari delle regioni tropicali e subtropicali del continente, erano considerati animali domestici eleganti e raffinati.
Le immagini dei capibara al guinzaglio apparvero regolarmente sui giornali dell’epoca, che spesso accompagnavano i reportage con articoli che descrivevano i benefici di questa nuova moda. I capibara, si diceva, erano animali docili e affettuosi, che potevano essere facilmente addestrati a camminare al guinzaglio. Inoltre, erano considerati animali molto puliti e profumati, che non richiedevano particolari cure.
La moda dei capibara al guinzaglio era particolarmente diffusa nelle classi sociali più elevate. Le donne dell’alta società erano solite portare i loro capibara a spasso per le strade delle città, come se fossero dei cani o dei gatti. I capibara erano spesso vestiti con abiti eleganti, che li rendevano ancora più attraenti agli occhi dell’osservatore.
Nonostante la breve durata, la moda dei capibara al guinzaglio è un curioso esempio di come le tendenze sociali possono essere influenzate dalle mode del momento. I capibara, animali che in natura vivono in branchi nelle foreste sudamericane, furono trasformati in animali domestici alla moda, simbolo di status e di ricchezza.
La moda dei capibara al guinzaglio non durò a lungo. Già negli anni ’20, iniziò a perdere popolarità. I capibara, infatti, erano animali piuttosto costosi da mantenere, e non tutti potevano permetterseli. Inoltre, alcuni esperti iniziarono a sollevare preoccupazioni per il benessere degli animali. I capibara, si diceva, non erano animali domestici adatti alla vita in città, e potevano soffrire di stress e di problemi di salute.
Ho già parlato dei capibara nell’arte liberty.
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